
L'ingrediente segreto per una vacanza perfetta
“Ma che ci hai messo in questa pasta e fagioli?”, chiede perplesso Ernesto alla moglie Adelina pochi secondi dopo aver messo il cucchiaio in bocca...
“Amore, questo è per te!”
Gli occhi di Ramona iniziano a sorridere illuminandosi di tante stelline a forma di cuore. Sono dieci anni che sogna questo momento, e finalmente il suo Leandro si è deciso a fare il grande passo.
A dire la verità se lo sentiva che sarebbe stata una serata speciale.
“Ti porto a mangiare il sushi da Jiro Itachi Soushito”, aveva detto Leandro.
E già lì le si era accesa una lampadina.
Ma mai avrebbe immaginato che tra un sashimi e una tempura nel ristorante giapponese più chic, elegante e costoso della città le avrebbe consegnato quel piccolo scrigno dall’inconfondibile forma quadrata che non lasciava spazio al benché minimo dubbio.
“Mi chiederà di sposarlo. E con il diamante che ho sempre sognato”, pensa emozionata Ramona.
Con le mani tremanti inizia a scartare l’agognato regalo. Prima il nastro dorato, poi la carta blu notte e alla fine la scatolina rosso fuoco. Col cuore che le batte in gola solleva piano il piccolo coperchio e…
“Scusa, Leandro, ma questa che roba è???”
“Uh??? Perché non ti piace?”
“Mi stai prendendo in giro, vero?”
Le lacrime iniziano a solcare le guance di Ramona, che singhiozza in modo così plateale che i camerieri le piazzano sotto al naso una tazza di tè dalle miracolose proprietà calmanti. “Re no odayakana, re no odayakana”, che in giapponese vuol dire “stai calma signora e non ucciderlo qui ed ora perché ci sono ancora clienti”.
Leandro, nel frattempo, cade dalle nuvole.
“Amore, dai, non fare così. Se non ti piace il diamante possiamo cambiarlo”
“Un diamanteeee? Ma questo un fondo di bottigliaaaaaaaa!”
SCIAFF! E glielo schiaffa nella tazza del tè.
- Ecco il diamante di Ramona durante il taglio finale -
“Ramona, tesoruccio, luce dei miei occhi, trottolinamorosa...Ok non è un diamante. Ma trasparente è trasparente. Se lo metti alla luce brilla e se ti dice bene quando c’è il sole cambia pure colore. Vabbè, non è un diamante. Ma praticamente è U-GUA-LE”
“Si si, come no, uguale uguale. E io so’ Claudia Schiffer! Sai che ti dico bello mio? Salutame a soreta”
Ramona alza i tacchi e se ne va, lasciando l’ex futuro sposo con un fondo di bottiglia in mano e i camerieri che zelanti gli portano coppe e coppe di sakè per fargli annegare i suoi dispiaceri.
Povero il nostro Leandro, in fondo (di bottiglia!) era in buona fede. E in assoluta buona fede, dal suo punto di vista non aveva nemmeno tutti i torti.
Per essere trasparente è trasparente, brilla e cambia pure colore.
Ma allora perché gli occhi di Ramona invece di brillare dalla gioia hanno lanciato fulmini e saette?
Te la faccio molto semplice, Leandro, così saprai regolarti per la prossima volta.
Devi sapere che ci sono tre caratteristiche che differenziano un diamante da un pezzo di vetro e lo rendono così prezioso da farlo diventare un regalo che desta sempre stupore, meraviglia e ammirazione.
Già quando vengono estratti, i diamanti hanno in sé una bellezza data dalla loro luce, che poi grazie al taglio e alla sfaccettatura diventerà il brillante riverbero che lo renderà inconfondibile.
Una luce capace di catturare e scomporre lo spettro di luce dei raggi del sole, fino a trasformarsi in un vero e proprio arcobaleno di colori.
Quella del diamante è una vera e propria alchimia di bellezza: da carbonio puro si trasforma nella gemma più bella e preziosa che ci sia. “Fiat lux”. E la luce colmò l’universo.
Una magia che solo il diamante è capace di regalare. Un fondo di bottiglia, un pezzo di vetro e nemmeno un pregiato cristallo nulla possono al suo cospetto. Non c’è proprio storia!
Gli antichi Greci e i Romani credevano che i diamanti fossero lacrime degli dei e schegge di stelle cadenti.
La rarità del diamante ha contribuito a farne da sempre un dono speciale e magico, un pegno d’amore che richiama la magia ed il romanticismo di una tradizione che dura da secoli.
Basti pensare che a confronto con l’oro, i diamanti sono ben mille volte più rari e per estrarli occorre scavare tonnellate e tonnellate di roccia. Senza contare i diamanti colorati, che raggiungono quotazioni da capogiro proprio in virtù della loro estrema rarità (solo 1 su 10 mila diamanti è colorato!).
La certificazione di autenticità e purezza di un diamante è basata sulle 4 C: carat, clarity, color e cut.
Ovvero: carati, purezza, colore e taglio.
Il certificato di autenticità di un diamante è la sua “carta d’identità” e deve essere rilasciata esclusivamente dai migliori laboratori al mondo.
Ovviamente un pezzo di vetro non ce l’ha, un diamante sì.
Ma è anche vero che ci sono imitazioni di diamanti che ad una prima occhiata potrebbero sembrare originali e puri, ma in realtà non lo sono.
Caro Leandro, la prossima volta ti conviene dunque scegliere un diamante vero, accompagnato da un certificato di autenticità e purezza rilasciato da un laboratorio accreditato.
In alternativa, dovrai dotarti di un parafulmine per assorbire le saette che Ramona ti scaglierà addosso.
Scherzi a parte, i diamanti sono davvero affascinanti.
In particolare, c’è un elemento che ha sempre affascinato i nostri ospiti di alto livello.
Ovvero il legame stretto tra i diamanti e le dimore storiche della collezione Residenze d’Epoca.
Tutte le nostre residenze d’epoca sono naturalmente dotate di fascino, prestigio e intrinseca bellezza.
Ville settecentesche con giardini all’italiana, residenze nobiliari finemente affrescate, antichi manieri, castelli medievali e torrioni trecenteschi…
Ognuna delle nostre dimore ha una storia a sé ed un fascino originale ed unico, che non ha bisogno di alcun orpello per essere esaltato.
Tutte le nostre residenze d’epoca sono rare e costituiscono un patrimonio nascosto, che le rende un vero e proprio scrigno di tesori da scoprire e custodire con cura. Un patrimonio che che solo gli intenditori e gli estimatori della bellezza come te sono in grado di apprezzare.
E sebbene esistano milioni di strutture turistiche nel mondo pubblicate dai portali di massa di prenotazione online, sono solo poche decine i castelli e le dimore storiche di pregio davvero di eccellenza.
Tutte le nostre residenze d’epoca sono state rigorosamente e minuziosamente certificate da Residenze d'Epoca una ad una, attraverso un Protocollo che include fino a 150 Criteri di Qualità.
- Questi sono i Marchi che identificano le migliori dimore storiche d'Italia -
E’ anche per questo che l’80% delle strutture candidate ad entrare nel nostro circuito vengono scartate.
Come vedi, diamanti e dimore storiche hanno molto in comune, oltre alla D iniziale.
Sono queste tre caratteristiche che le rendono uniche e inimitabili.
Per questo una fuga romantica in una dimora storica è uno dei regali più preziosi che una donna possa ricevere.
Nella nostra “gioielleria” potrai sicuramente trovare il “diamante” che le farà vibrare il cuore e che ti farà ritornare un eroe ai suoi occhi.
- Una fuga romantica fa vibrare il cuore -
Dal momento che tu non sei come Leandro, hai capito l’importanza di regalare un’esperienza indimenticabile in uno dei nostri “preziosi gioielli” d’epoca.
Per varcare la soglia delle nostre dimore storiche di pregio da protagonista, non devi far altro che pronunciare le 6 Parole Magiche: "Vi ho visto su Residenze d'Epoca". In questo modo ti qualificherai subito agli occhi dei proprietari delle nostre residenze d’epoca e potrai godere dello stesso trattamento di riguardo riservato solo ai nostri migliori ospiti.
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Il "Protocollo di Certificazione Residenze d'Epoca" prevede fino a 150 Controlli di Qualità, 10 fasi di verifica e 3 mesi di valutazione. In virtù di questo rigore, finora solo il 0.6% delle dimore storiche candidate ha ottenuto il rilascio del Marchio Residenze d'Epoca e l'assegnazione di una Corona d'Oro, entrando di diritto nella collezione delle migliori dimore storiche d'Italia.